Epiplatys grahami |
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(Boulenger 1911) | |
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E.grahami Benin. Maschio selvatico. Foto concessa da Ed Pürzl |
Significato del nome | In onore del Dott. W. M. Graham, che catturò gli esemplari. | ||||||||||||||||||
Prima descrizione | Boulenger G. A. 1911. Descriptions of new African Cyprinodont fishes.
Annals & Magazine of Natural History (8) viii (44): p 267. |
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Dimensioni | 7 cm (Schultze 1937) | ||||||||||||||||||
Dati meristici |
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Cariotipo |
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Sottogeneri | Epiplatys | ||||||||||||||||||
Gruppo | singa | ||||||||||||||||||
Sinonimi |
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Popolazioni |
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Località tipo | Lagos, sud ovest Nigeria. Il biotopo era una zona paludosa. | ||||||||||||||||||
Distribuzione | Pescato lungo le regioni costiere dal sud est Benin sino al nord ovest della Guinea Ecuatoriale.
http://homepage.uibk.ac.at/homepage/c102/c102mr/epiplaty/grahami.htm |
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Habitat | Paludi costiere, zone e regioni paludose dei piccoli ruscelli. Scheel osservò che i piccoli grahami si univano ai branchi dei piccoli sexfasciatus nelle paludi costiere ma gli adulti si trovano nelle paludi di foresta. | ||||||||||||||||||
Caratteri distintivi | La distinzione di questa specie dai sexfasciatus può essere effettuata osservando gli occhi che sono di un verde bottiglia, mentre quelli dei sexfasciatus non lo sono. I pesci preservati possono essere distinti dall’organo della linea laterale nella parte dorsale del muso che assomiglia a quello dei Roloffia nei grahami e a quello degli Aphyosemion nei sexfasciatus.
Questo è un pesce ‘localizzato’ similmente a E.singa provieniente dal bacino di drenaggio del fiume |
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Colori/Variabilità dei pattern | Questa è una specie che ha un’area di distribuzione relativamente ampia. Non ho visto materiale forografico a sufficienza per avere un accurato giudizio. Ho allevato solo popolazioni provenienti da Lagos e Takon. | ||||||||||||||||||
Storia |
Questa specie fu introdotta in cattività nel 1905. Formavano un parte di una delle prime spedizioni di killi destinati all’acquariofilia che uscirono dall’Africa atlantica insieme a E.sexfasciatus, Fp.sjoestedti e Fp.arnoldi. Arnold originariamente identrificò i grahami come spilargyreius nel 1906. Thumm, un membro del Wasserrose of Dresden, è stata la prima persona documentata che li riprodusse in cattività. Köhler registrò che i grahami erano circa il 12% della parte grahami/sexfasciatus dell’importazione. Zimmerman incrociò queste due specie e ottenne dei giovani sterili. Scheel, nel 1962, eseguì lo stesso esperimento ottenendo il medesimo risultato. Thumm non era daccordo con l’identificazione eseguita da Arnold considerando infrafasciatus una scelta migliore, ma il suo pensiero non fu accettato. Egli spedì 2 individui a Boulenger per l’identificazione che li considerò longiventralis. Questa importazione di grahami, pur essendo riprodotta in Germania, non sopravvisse dopo il 1911.
Boulenger fornì le seguenti catturatori/località nel suo Catalogo 1915
Nel 1924 arrivò un’altra importazione dal delta del Niger, Rachow li identificò come grahami. Pellegrin registrò grahami a Ouesso sul fiume Sangha nel 1925 ma Scheel li considerò non appartenenti a questa specie. Mayer da Amburgo ottenne una specie, nel 1933, che era identificata come Haplochilus macrostigma ma non riuscì ottenerla dall’importazione proveniente da Lagos, Nigeria. La prima introduzione registrata in UK risale all’intorno del 1966.
Storia del sinonimo Panchax superbus Ahl 1924
Ahl descrisse questa specie da un solo esemplare inviato da Stieler, catturato in ‘West Africa’. Questa dubbiosa origine del materiale tipo impedì alla descrizione di essere accettatacome specie. Furono piazzati vicino ai grahami al tempo della descrizione. Ahl menziona in questa descrizione che ciascuna scaglia ha un grande punto argentato, (Scheel considera il fatto come dovuto alla impropria conservazione del materiale o alla decomposizione dei pigmenti, queste macchie erano probabilmente rosse in origine) successivamente rimpiazzata con un punto rosso. Le pinne erano incolori. Le pinne anale dorsale avevano un stretto margine rosso.
Storia del sinonimo Panchax zenkeri Ahl 1928
Ahl descrisse la specie partendo da 3 esemplari catturati da Zenker a Bipindihof, sud Cameroon. Nel 1930 Holly esaminò il materiale preservato e per una volta non cambiò nessuno dei dati meristici. Il materiale preservato si presentava in cattivo stato. Nella sua revisione del 1933 Myers pose zenkeri in Epiplatys. Scheel (in ROTOW 1 p 434) speculava sul fatto che l’aera di distribuzione potesse cadere nel range dei grahami dato che la località Bipindihof potrebbe rappresentare la località Bipindi.
Storia del sinonimo E. nigromarginatus Schultze 1937
La prima volta venne riportato dalla società acquariofila di Leipzig che usò il nome ‘nigromarginatus’. Schultze affermò che gli esemplari ricevuti da Scholze e Poetzsche provenivano dal West Africa indicando una località tra Cameroon e il Congo. Annotò anche che secondo il suo pensiero Ahl aveva già classificato questa varietà. Nel 1938 anche Ahl li descrisse e diede come origine il delta del Niger.
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Note sull’allevamento | Ho avuto delle popolazioni provenienti da Lagos ottenute da importazioni e da Takon. Entrambe si sono rivelate facili da riprodurre. Ho aggiunto circa un cucchiaino di sale a ciascun gallone di acqua. Le uova venivano deposte sia nella parte alta che in quella bassa del mop con una certa preferenza per quella alta. Le uova sono state incubate in acqua per circa 14 giorni. Dato che gli avannotti erano piccoli li ho nutriti con infursori per i primi giorni. La crescita è abbastanza rapida considerando la piccola dimensione delle uova e si raggiunge la maturità sessuale intorno a 5-6 mesi.
Una importazione precedente, intorno al 1970, fu chimata solo ‘Niger Delta’. Questi erano abbastanza difficili da riprodurre e si sono viste ben poche uova. Si è ritenuto meglio lasciarli a se stessi e disturbarli il meno possibile. Gli avannotti che apparvero nella vasca dei genitori furono rimossi e spostati in un’altra vasca con acqua con carattistiche identiche: temperatura 74°F, pH 6·8, DH 2. Il sinonimo E.nigromarginatus è stato importato dal BKA intorno al 1970. Alcune annotazioni suggerivano che i genitori predavano sia i piccoli che le uova e che fosse necessario levarle dalla vasca. Le condizioni dell’acqua non erano critiche datoche i pesci tolleravano temeprature tra 70-74°F. I giovani mostrano il primo dimorfismo sessuale intorno alle 12 settimane. |
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Diametro delle uova | Piccolo. | ||||||||||||||||||
Note | Scheel in ROTOW 1 argomenta che i disegni della gola dei maschi giocano un importante ruolo nel riconoscimento della specie. |
Testo originale (AIK ringrazia Tim Addis per l’autorizzazione alla traduzione e pubblicazione)