Enchytraeus


Gli enchitrei sono piccoli vermi bianchi molto facili da allevare, e costituiscono un’ottima risorsa di cibo vivo per qualunque pesce d’acquario, specialmente nei mesi invernali, quando altre fonti di cibo vivo non sono disponibili. Le specie di enchitrei diffuse in acquariofilia sono E. albidus e E. bucholzi (Grindal). Le modalità di allevamento sono le stesse. I primi sono leggermente più grandi dei secondi (fino a 2,5 cm. contro 1 – 1,5 cm.) ma si riproducono molto più lentamente.

Allevamento
Riempire una scatola con coperchio (sono ideali le scatole di polistirolo usate per la vendita del gelato sfuso) con del terriccio da giardino non fertilizzato e della torba nella proporzione 50/50 (in ogni caso si può utilizzare anche tutta torba o tutto terriccio) fino a raggiungere i 2/3. Questo è il substrato in cui i vermi vivranno e si riprodurranno e va sterilizzato prima dell’uso facendolo bollire per qualche minuto o utilizzando un formo a microonde. Il terriccio deve rimanere sempre umido, né troppo asciutto, né troppo bagnato, per cui lo si manterrà tale utilizzando uno di quei irroratori manuali utilizzati per mantenere umide le foglie delle piante da appartamento.
Dopo aver preparato il substrato si aggiunge una coltura già avviata di vermi (starter) che si può ottenere da altri appassionati come me o associazioni e si ripone la scatola in un luogo riparato alla temperatura ideale di circa 21°C (anche se gli E. albidus possono riprodursi a temperature inferiori).
Sono molteplici gli alimenti di basso costo che possono essere utilizzati per nutrire gli enchitrei. Praticamente ogni appassionato ha la sua ricetta. La mia, consiste nella creazione di un composto farinoso con questi ingredienti:

* Farina d’avena (40%)
* Pane grattato fine (20%)
* Latte in polvere (20%)
* Lievito di birra in polvere (15%)
* Alga spirulina (5%)

Questi ingredienti sono molto economici, soprattutto considerando che 100 g. di mangime possono durare parecchi mesi anche allevando 4 o 5 colture contemporaneamente. L’ingrediente più costoso è l’alga spirulina (reperibili in erboristeria) che però non è indispensabile, anche se la sua presenza migliora di molto la qualità del composto.
Il mangime così preparato può essere tenuto in un vasetto di vetro e durerà per molti mesi, in base a quante colture si hanno.
Per nutrire i vermi è sufficiente spargere un sottile velo di questo composto sulla superficie del substrato, inumidendolo poi leggermente con un paio di spruzzate d’acqua. I piccoli vermi nelle ore successive lo consumeranno avidamente.
A seconda della quantità di vermi che si desidera raccogliere e alla frequenza delle raccolte si può somministrare il nutrimento ogni giorno o ogni 2 o 3 giorni. Se quando si apre la scatole si trova del nutrimento ammuffito significa che si è esagerato nella somministrazione precedente. Occorre quindi rimuovere la muffa e tenerne debitamente conto nella nuova somministrazione di cibo. L’ideale è quando gli enchitrei riescono a consumare completamente il cibo tra una somministrazione e l’altra.
Prima di cominciare la raccolta è necessario attendere un paio di settimane per gli E. bucholzi e più di un mese per gli E. albidus.

Raccolta
La raccolta degli enchitrei per la somministrazione ai nostri pesci può avvenire in diversi modi. Il più semplice ed il più usato prevede l’uso di un pezzo di vetro (vanno benissimo i vetrini da microscopio, per intenderci) che viene posto sulla superficie del terriccio. Si depone un pochino di mangime sul vetrino e lo si inumidisce. Facendo questa operazione al mattino, alla sera troveremo tantissimi enchitrei sul vetrino, che avranno consumato il cibo. Non faremo altro che prelevare il vetrino e con una pinzetta far scivolare i vermi nell’acqua del nostro acquario, dove verranno divorati avidamente dai nostri ospiti.

Avvertenze
Gli enchitrei, come tutti i cibi vivi, sono ricchi di vitamine e proteine, per cui costituiscono un ottimo alimento per i nostri pesci. Questi vermi in particolare, però, sono molto ricchi di grassi, per cui andrebbe evitata la somministrazione giornaliera, limitandosi ad un massimo di 2-3 volte alla settimana.
Per gli avannotti che assumono da tempo nauplii di artemia, si può gradualmente integrare la loro dieta con gli enchitrei (preferibilmente i bucholzi che sono più piccoli), fornendo loro tutto il nutrimento necessario perché crescano sani e espongano al meglio la loro livrea.
Dato che esiste sempre il pericolo che una coltura possa essere invasa da insetti fastidiosi come acari e ragnetti rossi, è buona cosa tenere più colture, in modo da poter ricostituire una coltura infestata.