8) QUALE ACQUA DEVO USARE?


Pensiamo di immaginare l’ambiente d’origine di questi pesci. Uno specchio d’acqua formato nella stagione delle piogge a causa delle precipitazioni che hanno riempito un avvallamento o una depressione nel bel mezzo della savana. Nei primi giorni l’acqua avrà un contenuto di sali minerali molto basso, e di questo dovremo ovviamente tener conto al momento della schiusa perché solitamente è dopo la caduta della pioggia che le uova cominciano a schiudersi.

Se procedessimo ad una misurazione dei valori chimico-fisici dell’acqua troveremmo conducibilità e durezza bassissime e anche la temperatura più bassa del normale.

Successivamente la durezza tenderà a salire a causa del rilascio di sali minerali da parte del substrato e anche lo sostanze azotate saranno in aumento a causa delle sostanze di rifiuto che cominceranno ad accumularsi. Man mano che la pozza si prosciuga la situazione diventerà sempre più critica non solo per l’aumentare della concentrazione di sali dovuti all’evaporazione dell’acqua, ma anche perché le grandi mandrie di erbivori che percorrono la savana per abbeverarsi rilasciano nelle pozze grandi quantità di rifiuti organici.

Tutto questo per dire che, in effetti, i killi annuali hanno una grande adattabilità al tipo di acqua sia relativamente al contenuto di composti organici, sia nei confronti della conducibilità legata alla concentrazione dei sali disciolti.

Tutto questo che cosa ci insegna? Che invece di seguire consigli semplicistici sarebbe bene informarsi a fondo sulle esigenze dei pesci che alleviamo nelle nostre vasche: ad esempio si sente dire spesso che per allevare i killi non c’è bisogno di un acqua particolare: basta comune acqua di rubinetto con aggiunta di sale. Ebbene, se andiamo a controllare ci rendiamo invece conto che la maggior parte degli annuali passa la sua vita in acque con pochissimi sali disciolti, con una conducibilità molto bassa e con un pH leggermente superiore a 7. Non è da escludere che l’allevamento possa avvenire anche in acqua di rubinetto ed è anche probabile che i pesci si riproducano, ma resta il fatto che noi vogliamo allevare i nostri pesci nelle migliori condizioni che significa, per loro, una vita migliore ed una produzione di uova maggiore e, per noi, il piacere di allevare dei pesci che mostrano i loro comportamenti ed i loro colori al massimo delle possibilità.

Allevare i pesci in acqua che non risponda alle migliori caratteristiche possibili può stressare i pesci che arrivano inevitabilmente ad un precoce invecchiamento.

E’ evidente che ogni specie vive in acqua che presentano delle differenze, anche se molto piccole ma, per semplificare l’allevamento (è evidente che non possiamo preparare un tipo di acqua diverso per ogni specie che alleviamo), possiamo attenerci a queste indicazioni.

 

E’ evidente che ogni specie vive in acqua che presentano delle differenze, anche se molto piccole ma, per semplificare l’allevamento (è evidente che non possiamo preparare un tipo di acqua diverso per ogni specie che alleviamo), possiamo attenerci a queste indicazioni. Per gli

annuali africani:

dGH = 2-7

dKH = 0-3

pH = 7-7,5

Per gli annuali sudamericani l’acqua dovrebbe essere leggermente più tenera e acida:

dGH = 0-4

dKH = 0-1

pH = 6,5-7,5

Questa regola generale va naturalmente adattata ai casi particolari in quanto alcune specie richiedono valori superiori mentre altre preferiscono acqua decisamente prive di sali disciolti e lo dimostrano sfoggiando i loro colori più belli. L’acqua va preparata con un impianto ad osmosi inversa (pensare di procurarsi acqua demineralizzata nei supermercati alla lunga può rivelarsi più costoso dell’acquisto di un piccolo impianto ad osmosi e probabilmente meno sicuro). A questa va aggiunta, a seconda dei casi, una percentuale di acqua di rubinetto a condizione che sia priva di cloro(decantata almeno 24 ore).

 

9)   DEVO AGGIUNGERE SALE ALL’ACQUA?

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