Poropanchax myersii


Allevamento e cambio di sesso nei Poropanchax myersii
di Stefano Valdesalici

Durante lo scorso mese di maggio ho fatto una scoperta interessantissima sui miei “colibrì” ( è questo il nome con cui, a ragione, lo chiamano i tedeschi; date le sue dimensioni (25 mm circa) e per lo strano modo di muovere le pinne nel corteggiare le femmine); una delle femmine (la più grossa) di Poropanchax (Micropanchax – Congopanchax) myersii aveva cambiato sesso ed era diventata un maschio.

Non ho avuto tempo di documentare tutte le fasi del cambiamento, ma dato di fatto prima nella mia vaschetta nuotavano un maschio e tre femmine mentre adesso ci sono 2 coppie! Il cambio di sesso è avvenuto nell’arco di un mese (quello di maggio) in una femmina di circa un anno di vita o poco di più.

Ho cercato di allevare nel migliore dei modi questi pesci in modo da ottenere degli avannotti, cosa che si è dimostrata molto ardua in quanto le uova ammuffiscono molto facilmente, i genitori sono molto voraci (anche dei propri piccoli!) e alla nascita questi pesciolini sono veramente minuscoli (accettano i naupli d’artemia solo dopo più di una settimana!).

Per un buon allevamento richiedono un acqua molto morbida, pulita (senza materiale organico in sospensione), ossigenata e con una temperatura di circa 22-24°C (attorno ai 20° questo inverno mentre adesso siamo a circa 25°C). Le dimensioni della vasca non sono molto importanti, lo si alleva bene anche in vaschette molto piccole ma l’importante è la filtrazione che deve essere ottimale per minimizzare i cambi dell’acqua abbondanti (a cui è molto sensibile!).

Se i pesci vengono alimentati bene, con varie somministrazioni giornaliere di naupli d’artemia, si raccolgono una buona quantità di uova (veramente minuscole!), ho provato varie tecniche per evitare il loro ammuffimento: raccoglierle in un piccolo contenitore, ossigenarlo fortemente e cambiare l’acqua al suo interno ogni giorno oppure aggiungere un po’ di blu di metilene (avendo sempre l’accortezza di cambiare l’acqua ogni giorno e riaggiungere il blu!) oppure lasciare le uova svilupparsi in vasca (anche se saranno poche) e quando si vede l’embrione sviluppato all’interno metterle in un contenitore e aggiungere dell’acqua fredda di rubinetto a 17°C; con questa tecnica il giorno seguente ci saranno tutti gli avannotti schiusi.

A questo punto bisogna alimentarli con mangiare piccolissimo; la soluzione migliore è utilizzare della “green water” ovvero dell’acqua ricchissima di alghe e altri organismi unicellulari (“infusori & C”) prodotta con le solite antiche e disparate tecniche (lumache, acqua del filtro a cui si aggiungono alcune gocce di latte e così di seguito……..). Con regolari somministrazioni in una piccola vaschetta gli avannotti cresceranno abbastanza velocemente e nell’arco di una – due settimane accetteranno naupli d’artemia appena schiusi.

Da quando accetteranno questo tipo di cibo non ci saranno più particolari problemi di allevamento.

Ma torniamo al cambio di sesso; ero a conoscenza che la proteroginia (questo è il termine scientifico per definire il passaggio da femmina a maschio) era cosa abbastanza comune tra i pesci marini ma non conoscevo casi in acqua dolce, a parte le femmine di “xipho” che come è successo nel mio caso, in età adulta si trasformano in maschi!

Al momento ho intenzione di dividere il nuovo “maschio” con una femmina per verificare la sue reali capacità riproduttive.

Spero a breve a breve di fornirvi nuove informazioni nei riguardi di questi interessanti e complicati micro-pesci.

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