Alimentazione

Il cibo per i killi

di Stefano Valdesalici

L’alimentazione dei killi ricopre un ruolo più che importante nel loro allevamento soprattutto se si intende riprodurli e non solo mantenerli vivi. Gli alimenti vivi (che si possono allevare in casa) più ricchi di grassi come gli enchitrei (vermi bianchi e grindal), le varie larve di insetto (camole del miele, larve di insetti acquatici,…) e i lombrichi andrebbero somministrati con molta attenzione, soprattutto per le specie più delicate e con un metabolismo non elevato (ai Diapteron ad esempio non andrebbero mai somministrati, mentre ai Nothobranchius si possono somministrare, durante la crescita o anche ogni giorno senza problemi). Quelli più poveri di grassi ma ricchi di scorie come le drosophile, le dafnie e le artemie favoriscono la digestione e possono essere, inoltre, arricchite di vitamine e proteine semplicemente aggiungendo nelle giuste dosi (che variano da un tipo di allevamento all’altro a seconda di molti fattori la cui voce maggiore è la quantità d’ossigeno disciolto) del mangime in polvere per invertebrati marini e delle alghe in polvere (tipo spirulina) nell’acqua di allevamento alcune ore prima della somministrazione ai pesci, un po’ costoso magari ma molto efficace. Le drosophile andrebbero, invece, cosparse con preparati vitaminici appena prima della somministrazione. Per quello che riguarda invece la preparazione dei vari pastoni,che in linea generale possono essere somministrati a tutti i killi (a parte quelli che non né vogliono sapere di cibo non vivo), qui la fantasia culinaria di ognuno può avere libero sfogo. Diciamo che in linea di massima la base per un pastone è il cuore di bue (preventivamente pulito dalle parti grasse, bisogna in pratica staccare le parti rosse e morbide e buttare invece le parti biancastre più dure); con l’aggiunta di verdure appena scottate (ad esempio: spinaci , carote, zucchine, …. ), a questo ogni allevatore aggiunge i vari ingredienti più o meno segreti (paprica, aglio, uova, mangime in fiocchi, lievito di birra, mangime in polvere per invertebrati, alghe, preparati omeopatici ricchi di ferro e vitamine, vitamine in polvere) per “legare” insieme tutte queste sostanze, si può aggiungere direttamente nel frullatore di preparazione, della gelatina animale (la “colla di pesce” preventivamente preparata secondo le istruzioni) ma può anche bastare solo del mangime in polvere, del lievito di birra in polvere o semplicemente delle uova. C’è anche chi prepara pastoni che hanno come base il pesce (tonno,merluzzo,….), qui il problema è riuscire a procurarsi del pesce fresco, per il resto si procede come per il cuore di bue. L’importante dopo la preparazione del pappone è l’impacchettamento; è consigliabile suddividere il preparato in molti sacchetti piccoli e distribuire il pappone in uno strato di circa 0.5 cm, questo consente una congelazione più veloce, una conservazione migliore e un più facile prelievo di cibo. Se è possibile è meglio mettere i vari sacchetti appena preparati in più scomparti del congelatore (a -18°C) in modo che la velocità di congelazione sia molto alta, questo consente una maggiore durata del prodotto e mantiene quasi inalterate le caratteristiche (da ricordare che il pesce si conserva molto meno della carne!!!).


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Allevamento dell’L’Artemia salina

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