Il mangiare per i grossi killi: i lombrichi


di Stefano Valdesalici

Sicuramente l’alimentazione ricopre un ruolo importante nella vita dei nostri beniamini e spesso ci si trova spiazzati quando un determinato pesce è troppo piccolo o troppo grosso per i mangimi surgelati standard (chironomus  & artemia ) cosa fare allora? Basta sbizzarrirsi con tutto quello che la natura ci offre per i pesci di taglia minuta (Poropanchax, Diapteron, Adamas,……) l’alimentazione base è costituita essenzialmente da naupli d’artemia che però si possono integrare con piccoli chironomus (basta darsi il tempo di selezionarli), cyclops (si trovano anche surgelati in commercio), vermi grindal e drosophile. Per quello che riguarda i pesci grossi le cose cambiano drasticamente e il mangiare migliore che ho trovato ( a parte i pesciolini appena nati di Xipho & C) sono sicuramente i lombrichi e le camole.

Al momento ho sempre comprato le camole mentre i lombrichi si possono allevare piuttosto semplicemente.

I lombrichi sono Anellidi Oligocheti diffusi in tutto il mondo con circa 3.000 specie diverse, principalmente quelli che si riescono  a reperire dalle nostre parti sono il lombrico terrestre (Lumbricus terristris): nel giardino di casa o il lombrico rosso californiano (Lumbricus rubellus): nel negozio di articoli di pesca sportiva. Un lombrico può vivere per circa 10 anni, la maturità sessuale arriva a 70-90 giorni dalla nascita, in circa un anno in condizioni ottimali un lombrico può produrre una ottantina di capsule  che corrispondono a circa 1.000-1.500 piccoli lombrichi.

Le capsule sono degli involucri gelatinosi di forma simile ai vinaccioli dei chicchi d’uva, prodotti dopo 4-7 giorni dal momento dell’accoppiamento (i lombrichi sono ermafroditi) e contengono dalle 4 alle 20 uova. Dopo 14-20 giorni di incubazione nel terreno la capsula si indurisce e i piccoli lombrichi che hanno raggiunto la maturazione nascono rompendolo.

Il substrato per l’allevamento del lombrico deve avere un pH neutro ed essere soffice, (quindi si può utilizzare del semplice terriccio da giardinaggio (composto da torba e altri materiali vegetali inerti) ma possono andare bene anche dello stallatico maturo (non utilizzare la semplice terra). I contenitori, meglio se di legno, bassi e larghi devono essere posti in luoghi non soleggiati (sotto ad alberi, siepi, dentro garage, nel sottoscala, ………) e coperti con sacchi o cartoni inumiditi. I teli vanno bagnati regolarmente per mantenere un giusto grado di umidità nel terreno. La temperatura di allevamento varia dai 10 ai 30 °C, l’ottimo è dai 13 ai 18°C.

Come cibo (il lombrico mangia materia organica in decomposizione) si possono utilizzare tutti gli scarti organici della cucina (tutti devono però essere finemente macinati), fondi di caffè, sfarinati vari, latte in polvere, etc……….. Queste sostanze devono essere distribuite in piccole quantità sopra la superficie del substrato giornalmente (se si accumula troppa sostanza organica fresca hanno luogo processi di fermentazione dannosi0), se si utilizzano materiali organici già maturi (letame invecchiato 5/10 mesi) allora la quantità può essere superiore.

Dopo queste brevi note sull’allevamento passiamo alle sue caratteristiche nutrizionali. La farina di lombrico   ha una percentuale di proteine che variano dal 60 al 65%, grassi dal 7 al 10% e ceneri dal 8-10% , quindi è un alimento bilanciato inoltre il suo sangue ha una buona quantità di emoglobina.

Come si è visto il lombrico (Lumbricus rubellus) è un ottimo alimento ma date le sue dimensioni (dai 5 ai 13 cm) è adatto solo alle specie più grosse; dato che però ne esistono così tante specie sto ricercando quelle  più piccole (quelle che magari raggiungono i 2 cm di lunghezza totale da adulti)  per poterle introdurre con successo nell’hobby, sarebbero un ottimo alimento per tutte le specie annuali più piccole (Nothobranchius e Simpsonichthys) e per tutti i grossi Aphyosemion e Fundulopanchax, senza avere l’inconveniente degli Enchitraeus albidus della mal resistenza alle alte temperature. Non mancherò di avvisarvi appena riuscirò a trovarne qualche esemplare e magari a riprodurlo.